Comfort "Made In Space"
- Emanuele Meloni
- 4 feb 2020
- Tempo di lettura: 5 min
Aggiornamento: 24 mag 2020
"Spendono milioni per cercare l'acqua su Marte, ma non si rendono conto che i bambini in Africa crepano di sete".
È certamente divenuto abituale, consuetudinario udire questa faziosa affermazione "scientifica" fuoriuscire da menti che confondo la mancanza di cooperazione internazionale con le spese relative alla ricerca scientifica. Il primo punto è infatti il fattore scatenante delle differenze sociali tra "mondo sviluppato" e Paesi in condizione di povertà estrema.
Ciò che si ignora troppo spesso sono la quantità smisurata di comodità, accessori, arnesi e invenzioni, stillate direttamente dai progetti di ricerca tecnologica appoggiati dalle agenzie aerospaziali e da compagnie private che, non solo hanno aumentato il comfort della vita quotidiana, ma hanno avuto ricadute benefiche su aspetti di primaria importanza per l'umanità, come la sicurezza personale e collettiva, la ricerca medica, l'alimentazione, l'inquinamento, i cambiamenti climatici.
Oltretutto, a cosa potrebbe mai dedicarsi un'agenzia aerospaziale, se non allo sviluppo della ricerca aerospaziale? In realtà oltre a questo fa molto, molto di più...

Durante le numerose analisi scientifiche portate avanti da uomini e macchinari in orbita attorno al nostro pianeta, si sono sperimentate condizioni di lavoro estreme, spesso riconducibili a situazioni critiche che possiamo ritrovare durante la vita sulla terra, e uno dei risultati più importanti raggiunti dai programmi di ricerca spaziale della NASA (National Aeronautics and Space Administration) o dell'ESA (European Space Agency), è stata la conversione di molti oggetti da "uso spaziale" a uso terrestre; basti pensare al sistema satellitare globale di navigazione che, attraverso l'utilizzo di una rete di satelliti artificiali in orbita, permette la geo-radio localizzazione, aiutando la navigazione terrestre, marittima o aerea.
Tra le innumerevoli invenzioni la coperta termica, ad esempio, è un impermeabile sviluppato dalla NASA nel 1964 che oggi permette di stabilizzare soggetti che si trovano in stato di ipotermia o che hanno avuto un colpo di calore.
Il Qwip è una tecnologia messa a punto al Jet Propulsion Laboratory della Nasa per analizzare gli scarichi incandescenti dei razzi al decollo, la quale viene adottata dai pompieri attraverso i loro visori termografici a infrarossi per localizzare i focolai e le persone da soccorrere durante gli incendi; così come i rilevatori di fumo furono inventati con la collaborazione della NASA, che era interessata alla prevenzione di combustioni e di fughe di gas in orbita.
Le scanalature di sicurezza utilizzate negli avanzamenti pedonali, nelle piscine e nelle stie per animali, furono sperimentate negli anni 60' dal centro di ricerca NASA.

Determinanti gli incredibili avanzamenti in campo medico.
Grazie all’AMS-2, il rilevatore di particelle che sulla Stazione Spaziale Internazionale va a caccia materia oscura, sono state costruite nuove protesi per disabili in fibra di carbonio, più resistenti e più leggere; in generale, gli arti bionici a sensori robotici adoperati in campo medico (risonanza magnetica) e industriale sono stati creati per robot usati nello spazio.
Grazie all'aiuto della NASA l'ingegnere Adam Kissiah, negli anni '70, ha potuto continuare a lavorare ad un rivoluzionario dispositivo in grado di restituire l'udito alle persone affette da sordità profonda: dopo alcuni anni di ricerca venne realizzato il primo impianto cocleare per non udenti.
I termometri auricolari a infrarossi utilizzati negli ospedali sono stati realizzati prendendo spunto dalla tecnologia a infrarossi adoperata per calcolare la temperatura delle stelle.
Il Cronidur30 è una speciale lega di acciaio sviluppata inizialmente per realizzare le pompe del carburante degli space shuttle, estremamente dura e resistente alla corrosione; è oggi utilizzata per realizzare alcuni strumenti chirurgici.

Ma soprattutto la ricerca in condizioni di microgravità accelera a dismisura i miglioramenti medici, come i metodi di somministrazione di farmaci anti tumorali mirati a cellule malate, o la ricerca sull'osteoporosi, ossia la perdita di massa ossea che colpisce gli anziani (in particolare le donne), che è la stessa che colpisce gli astronauti di stanza sulla ISS.
Il dispositivo medico Warp 10, realizzato grazie alla tecnologia Led studiata per la crescita di piante a bordo della ISS, è un'unità portatile che favorisce il rilassamento muscolare e aumenta la circolazione sanguigna locale in caso di artrite, rigidità e spasmi muscolari. Il Warp, inoltre, viene utilizzato per alleviare il dolore delle persone che devono subire un trapianto di midollo osseo e verrà utilizzato per combattere i sintomi dell’atrofia ossea, della sclerosi multipla e del morbo di Parkinson.
Sapendo che questi appena elencati sono solo una piccolissima parte di un elenco sconfinato di avanzamenti scientifici raggiunti grazie alla ricerca aerospaziale, ostentiamo ora la nostra ottusità, facendo finta che siano tutte cose poco utili o di scarso interesse, e torniamo al quesito iniziale: e la fame nel mondo?

La soluzione è racchiusa da una lettera scritta nel 1970 dall'allora direttore scientifico della NASA Ernst Stuhlinger in risposta alla richiesta di spiegazioni di una suora attiva in Zambia. Uno scorcio della lettera diceva:
"penso addirittura che lavorando al programma spaziale posso dare il mio contributo per alleviare e forse risolvere gravi problemi come la povertà e la fame sulla Terra. Alla base del problema della fame ci sono due fattori: la produzione di cibo e la distribuzione del cibo. La produzione del cibo attraverso l’agricoltura, l’allevamento, la pesca e altre operazioni su larga scala è efficiente in alcune parti del mondo, ma radicalmente disastrosa in molte altre parti[..] Il miglior strumento per migliorare questi fattori è, indubbiamente, lo studio della Terra con satelliti artificiali. Orbitando intorno al pianeta, i satelliti possono monitorare grandi aree di terreno in poco tempo, possono osservare e misurare l’ampia serie di variabili che indicano lo stato e le condizioni dei campi, del suolo, delle precipitazioni eccetera, e possono inviare queste informazioni sulla Terra. Si stima che anche un piccolo sistema di satelliti con il giusto equipaggiamento possa far aumentare la produzione dei campi per molti miliardi di dollari.
La distribuzione del cibo per chi ne ha bisogno è un problema totalmente diverso. La questione non è tanto legata alla possibilità di distribuire grandi volumi, bensì di cooperazione internazionale[..] Un efficiente sollievo dalla fame, temo, non arriverà fino a quando tutti i confini tra le nazioni non saranno diventati più labili di adesso. Non penso che l’esplorazione spaziale porterà a questo miracolo dall’oggi al domani. Tuttavia, il programma spaziale è certamente uno dei più promettenti e potenti elementi che lavorano in questa direzione."
E come dar torto all'ex direttore Stuhlinger, vedendo oggi la cooperazione internazionale per progetti di ricerca come quelli portati avanti dalla Stazione Spaziale Internazionale, che riuniscono scienziati e astronauti di tutto il mondo per un unico bene comune, alleviando per un momento le tensioni politiche che si vengono a creare di anno in anno. Progetti che dovrebbero essere presi come esempio trascinatore dalle autorità governative mondiali per trovare un punto di equilibrio sociale, politico, esistenziale, fra tutti i popoli.

credit nasa.gov - newsspazio.globspot.com - il post.it - repubblica.it - focus.it - ninjamarketing.it
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