top of page
Inizio: Bienvenidos
Inizio: Acerca de
Inizio: Blog2

C'era Una Volta...

  • Emanuele Meloni
  • 18 gen 2020
  • Tempo di lettura: 1 min

Aggiornamento: 24 mag 2020


Da quando l'essere umano è diventato il più efficace e principale predatore del mondo animale si è scontrato con una moltitudine di specie viventi, condividendone il campo di battaglia e, delle volte, distruggendone quest'ultimo. In svariati casi le mattanze incontrollate sono arrivate ad un punto di criticità tale da rendere illegale il loro proseguo, in altri non si è fatto a tempo ad adottare misure di prevenzione ed alcune specie si sono estinte definitivamente. Lo sviluppo dei centri urbani ha distrutto o compromesso gravemente alcuni habitat naturali; l'avanzamento incessante di terreni agricoli a discapito della vegetazione autoctona ha fatto altrettanto.

Soprattutto nell'ultimo secolo, invece, i vari tipi di inquinamento, atmosferico, acquifero, del suolo, hanno accelerato esponenzialmente lo sviluppo di effetti negativi che, dall'ambiente, si sono ripercossi sugli esseri viventi.


In questo elenco sono riportate solo alcune delle sottospecie appartenenti alla classe dei mammiferi che in passato condividevano con noi il pianeta Terra ma che attualmente, per motivi strettamente legati ad attività umane, possono essere ammirate solo attraverso reperti fossili, fotografie o ricostruzioni digitalizzate.


Bos taurus primigenius

1. L'uro è stato un grande bovino, diffuso originariamente in Europa, e in alcune zone dell'Asia. Possedeva alcuni aspetti che si riscontrano raramente nei bovini moderni, come le corna a forma di lira ricurve in avanti, una striscia pallida lungo la spina dorsale e un dimorfismo sessuale nei colori del mantello; era noto anche per il suo temperamento molto aggressivo e nelle culture antiche ucciderne uno era visto come un grande atto di coraggio. I bovini moderni sono divenuti molto più piccoli dei loro antenati selvatici. L'areale originario dell'uro si estendeva dalle isole britanniche fino all'Africa, al Medio Oriente, all'India e all'Asia centrale. A partire dal XIII secolo d.C., il suo areale si restrinse alla Polonia, alla Lituania, alla Moldavia, alla Transilvania e alla Prussia Orientale. In queste zone il diritto di cacciare i grandi animali fu ristretto solo ai nobili, fino a divenire gradualmente una prerogativa solo delle famiglie reali. Nel 1564, i guardacaccia, secondo le stime reali, erano a conoscenza di solo 38 animali. L'ultimo uro visto vivo, una femmina, morì nel 1627 nella foresta di Jaktorów, in Polonia.

Hydrodamalis gigas

2. Detta retina di Steller, era il rappresentante di maggiori dimensioni dell'ordine dei Sireni, che comprende tra i suoi stretti parenti attuali, il dugongo e il lamantino; fatta eccezione per i cetacei, fu probabilmente uno tra i più grandi mammiferi vissuti in tempi storici. Tra il 1743 e il 1763, 19 gruppi di cacciatori di pellicce, ciascuno comprendente da 20 a 50 uomini, soggiornarono per l'intera stagione invernale sull'isola di Bering, tra la Russia e l'Alaska, mentre altri svernarono sull'isola del Rame. Attorno a quest'ultima le ritine scomparvero completamente già verso il 1754, mentre sembra che l'ultimo rappresentante della specie sia stato abbattuto nel 1768.

Elephas maximus asurus

3. Mosaico dell'elefante della Siria che attacca un felino. Era la sottospecie più occidentale dell'elefante asiatico.Gli antichi artigiani siriani utilizzavano le zanne di questo animale per produrre statuette d'avorio. Il numero sempre maggiore di uccisioni per rifornire il mercato dell'avorio portò questa sottospecie alla scomparsa in una data imprecisata verso il 900 a.C., anche se alcuni elefanti vissero in Siria fino al 100 a.C. circa: queste popolazioni potrebbero esseresi estinte nel corso del primo secolo avanti Cristo, quando smisero di essere utilizzate (e allevate) per la guerra, mentre continuarono ad essere cacciate per l'avorio e per i giochi nei circhi romani.

Canis lupus beothucus

4. Detto lupo bianco di Terranova, era una sottospecie del lupo grigio che viveva sull'isola di Terranova, al largo della costa orientale del Canada. Nel 1842, il governo di Terranova fissò una taglia sui lupi; nel 1911 un lupo bianco solitario venne abbattuto: si trattava dell'ultimo Canis lupus beothucus, definizione che riprendeva il nome degli antichi indiani Beothuk di Terranova; gli europei avevano infatti sterminato tale popolazione indigena circa un secolo prima di provocare l'estinzione del lupo bianco.

Zalophus japonicus

5. I leoni marini giapponesi vivevano principalmente nel Mar del Giappone, lungo le aree costiere della penisola coreana, delle isole più grandi dell'arcipelago giapponese, delle isole Curili e dell'estremità meridionale della penisola di Kamčatka. Fino al coinvolgimento del Giappone nella Seconda guerra mondiale nel 1941, la caccia ai leoni marini incontrò in quell'area l'approvazione del governo. I registri dei pescatori commerciali giapponesi dei primi anni del '900 indicano che agli inizi del secolo erano stati uccisi 3200 leoni marini; nel 1915 ne rimanevano solamente 300 esemplari, ridotti negli anni '30 a poche dozzine. La caccia commerciale nei confronti di questa specie terminò negli anni '40, quando divenne virtualmente estinta.

Ursus arctos nelsoni

6. Chiamato comunemente Grizzly messicano, era una sottospecie di orso bruno, nonché uno dei mammiferi più grandi e più pesanti del Messico. I primi europei che entrarono in contatto con il grizzly messicano furono i conquistadores del XVI secolo, quando Francisco Vásquez de Coronado compì una spedizione alla ricerca delle Sette Città d'Oro. Quando questi animali cominciarono a predare il bestiame, vennero considerati sempre di più animali nocivi dagli allevatori. Fino agli anni '30, quando erano già divenuti scarsi, vennero intrappolati, uccisi e avvelenati. L'areale originario si ridusse a tre monti isolati, Cerro Campano, Santa Clara e Sierra del Nido, nello stato di Chihuahua. Dal 1960 erano rimasti solamente 30 individui. Nonostante fossero protetti la caccia continuò inflessibile. Dal 1964 l'orso grizzly messicano venne considerato estinto.

Panthera leo leo

7. Il leone dell'Atlante o leone berbero è una sottospecie di leone comune, originaria del Nordafrica. Fu per dimensioni la sottospecie più grande dopo il leone delle caverne e quello americano. L'ultimo esemplare selvatico, di cui si abbia notizia, fu abbattuto nel 1942 in Marocco. Nell'Antoco Egitto il leone era considerato un animale sacro e questo evitava la caccia (solo il faraone, ritenuto un dio, poteva cacciare i leoni). Tuttavia, con l'estensione della civiltà Egizia lungo il corso del Nilo, i leoni arretravano. Per tutto il periodo romano, il leone nord-africano venne importato in migliaia di esemplari all'anno e utilizzato estensivamente nei combattimenti circensi. Successivamete l'espansione araba nel Nord Africa comportò un accelerazione del declino del leone. Con l'introduzione delle armi da fuoco, il leone berbero - oramai notevolmente ridotto, si estinse nel XVIII secolo in Libia, e a metà del XIX secolo nella Nubia e nel Tassili. Nel 1891 scomparve dalla Tunisia e nel 1893 dall'Algeria. Oramai presente solo in aree ridotte del Marocco, alcuni esemplari vennero rinchiusi nei giardini zoologici per evitare un'estinzione che già si avvertiva imminente.

Panthera tigris sondaica

8. La tigre di Java è una sottospecie di tigre che visse sull'isola indonesiana di Giava. Intorno al 1850, questi animali erano ancora così numerosi da essere considerati un flagello dagli uomini stanziati nelle aree rurali. Verso il 1940, però, le tigri si erano ormai ritirate sui monti e nelle foreste più remote. Infatti la produzione annua di riso non bastava per soddisfare i bisogni alimentari di una popolazione in crescente aumento, così, nell'arco di 15 anni, un'estensione di terra pari al 150% di quella già coltivata, venne disboscata per far spazio alle coltivazioni. Nel 1938, le foreste ricoprivano il 23% dell'isola. Nel 1975 solo l'8% delle foreste era rimasto intatto; nel frattempo, la popolazione umana aveva raggiunto gli 85 milioni. In questa terra ormai dominata dall'uomo, la scomparsa della tigre venne intensificata da varie circostanze ed eventi: durante gli anni '60, in alcune riserve e foreste, il numero di sambar dalla criniera, la più importante preda della tigre, diminuì moltissimo a causa delle malattie; durante il periodo di disordini civili, dopo il 1965, vari gruppi armati si ritirarono nelle riserve, dove uccisero le poche tigri rimaste.

Pteropus subniger

9. La piccola volpe volante delle Mascarene fu un pipistrello vissuto in epoca storica sulle isole di Riunione e Mauritius. Si rifugiava tra il fogliame degli alberi e talvolta anche nelle grotte in gruppi fino a 400 individui. Era una specie strettamente notturna. L'ultima osservazione di un esemplare vivo risale al 1862. La sua scomparsa è probabilmente dovuta alla perdita del suo habitat ed alla caccia.

Hadropithecus stenognathus

10. È una specie estinta di lemure vissuta in Madagascar fino a circa 1000 anni fa. È l'unica specie del genere Hadropithecus. Avevano abitudini di vita terrestri ed erano probabilmente molto simili ai babbuini a causa di un fenomeno di convergenza evolutiva. I subfossili di questi animali sono stati ritrovati un po' in tutto il Madagascar: si ritiene che il declino della specie sia cominciato con l'arrivo dell'uomo sull'isola, che devastando l'habitat con incendi, introducendo erbivori competitori per il cibo e cacciando attivamente questi grossi e mansueti erbivori ne determinò lo sterminio.

Macropus greyi

11. ll wallaby toolache è una specie estinta di wallaby diffusa in passato nelle regioni sud-occidentali dell'Australia Meridionale e nel Victoria sud-occidentale. Molti lo hanno ritenuto il canguro più elegante, leggiadro e veloce mai esistito. Questo wallaby veniva cacciato per le pelli o per puro divertimento; inoltre subì le conseguenze degli effetti apportati al suo habitat dalla pastorizia. Relativamente comune fino al 1910, era già rarissimo nel 1923, quando ne rimaneva solamente un gruppetto di 14 esemplari. L'ultimo esemplare di cui siamo a conoscenza fu catturato nel 1943. I motivi principali che portarono all'estinzione di questo marsupiale furono la caccia, l'introduzione delle volpi e il disboscamento.

Bison bonasus caucasicus

12. Il bisonte del Caucaso era una sottospecie di bisonte europeo diffusa in passato sulla Catena del Caucaso, in Europa orientale. Nel XVII secolo popolava ancora una vasta area del Caucaso occidentale. In seguito, alla fine del XIX secolo, quando gli insediamenti umani sulle montagne erano divenuti più numerosi, il suo areale si era ridotto a circa un decimo dell'estensione originaria. Negli anni sessanta del XIX secolo, la popolazione contava ancora circa 2000 esemplari, ridottisi a 500-600 nel 1917 e a solo 50 nel 1921. I bracconieri locali, tuttavia, continuarono la loro opera e nel 1927 vennero abbattuti gli ultimi tre esemplari.

Capra pyrenaica pyrenaica

13. Lo stambecco dei Pirenei era la sottospecie nominale dello stambecco iberico. Un tempo, il suo areale si estendeva dai Pirenei francesi e spagnoli fino al Paese Basco, alla Navarra ed alla Catalogna settentrionale. A seconda della stagione, gli stambecchi migravano. Nel periodo primaverile salivano sulle vette più alte, dove poi si accoppiavano con le femmine. Fino al XIV secolo, la popolazione di Stambecco dei Pirenei era piuttosto abbondante, ammontava a circa 50.000 esemplari. La caccia spietata e la competizione con specie domestiche di capra, ridusse drasticamente l'areale e la popolazione dello stambecco, fino a ridurlo a poche centinaia di esemplari. Tra il XIV secolo e il XX secolo, il loro numero scese al di sotto dei 100 individui. Il 6 gennaio 2000, l'ultimo stambecco dei Pirenei vivente, una femmina di nome Celia, venne ritrovata morta con il collo spezzato dopo essere stata schiacciata da un albero, decretando così l'estinzione della specie.

Equus quagga quagga

14. Il quagga è una sottospecie estinta della zebra delle pianure, che un tempo viveva in Sudafrica. Si distingueva da tutte le altre zebre perché aveva le caratteristiche strisce nere soltanto sulla parte anteriore del corpo. Si riferisce che i quagga fossero animali vivaci e nervosi, soprattutto gli stalloni. Negli anni Trenta dell'Ottocento i quagga sono stati usati come animali da tiro per le carrozze a Londra, probabilmente i maschi sono stati prima castrati per mitigarne il carattere. I contadini li usavano come animali da guardia per il bestiame, in quanto attaccavano gli intrusi. Essendo un animale facile da cacciare, il quagga è stato predato dai primi coloni olandesi e poi dagli Afrikaner, sia per la carne sia per le pelli, queste ultime destinate sia all'impiego locale sia all'esportazione. Il quagga era a rischio estinzione anche per via della sua distribuzione geografica limitata e per il fatto di essere in competizione per il pascolo con il bestiame dei coloni. Negli anni Cinquanta dell'Ottocento il quagga era scomparso da quasi tutto il suo habitat: l'ultima popolazione selvatica, nello Stato Libero dell'Orange, è stata estirpata entro i successivi vent'anni, e l'ultimo esemplare selvatico è stato probabilmente abbattuto nel 1878.

Si calcola che negli ultimi 200 anni sono scomparse, per colpa dell'uomo, più di 500 specie di animali o di piante. 

Secondo l’IUCN (Unione Mondiale per la Conservazione della Natura) molte popolazioni di alcune specie animali sono diminuite dell’80% nelle ultime 3 generazioni.


- fonte dal web

Comments


Contatti

Valencia (Spagna)

+34 691176228

    Il tuo modulo è stato inviato!

    Inizio: Contacto

    ©2019 por Space&Time. Creada con Wix.com

    bottom of page