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La Cagliari Multiculturale Del 1500

  • Emanuele Meloni
  • 14 gen 2020
  • Tempo di lettura: 3 min

Aggiornamento: 24 mag 2020


1.Raffigurazione della Calaris storica con le mura che circondano i quartieri di Castello e della Marina, la quale si affaccia sul porto, a sinistra Stampace, a destra Villanova. Foto vistanet.it

"La Lapola o Bagnaria (Marina) costituiva un accessorio del Castello di Cagliari, ed era il quartiere marinaio in cui aveva sede il complicato organismo portuario. Quivi erano i magazzeni del deposito, gli uffici della dogana, del misuratore, del portolano, mentre, in vicinanza alle due chiese di San Leonardo e di Santa Lucia, dovevano elevarsi gli edifici e le abitazioni delle maestranze, addette ai servizi del porto.[..] Quel nucleo di abitazioni, di magazzeni, d'opifici costituenti il quartiere del porto, si estese rapidamente verso oriente per raccogliere quei Catalani di Bonaria che non poterono trovare posto nel borgo del Castello.[..] Nel periodo aragonese la Lapola era in piena efficienza di trasformazione e di ampliamento. I numerosi mercanti catalani, gaetani, e napoletani, che nei primi anni del dominio aragonese avevano stabilito le botteghe e le abitazioni nel Castello, tendevano a trasferirsi nella Liapola che, assicurata dalle nuove fortificazioni, offriva loro ottime garanzie, mentre la vicinanza al porto facilitava le operazioni attinenti al commercio. La Liapola completò nel XVI secolo quella trasformazione che fece sorgere il quartiere più importante della città, dopo il Castello."


Dionigi Scano (Sanluri, 23 febbraio 1867 - Cagliari, 16 novembre 1949), architetto, saggista e politico, descriveva così nel 1922 il quartiere de La Marina nei secoli di transito tra il periodo pisano e quello aragonese, in base alle sue ricerche storiche.


2. veduta della città di Cagliari dalla campagna circostante. Autore dell'opera: M.Louis Enault, Morizot Libraire Editeur (Parigi), 1863. Archivio Storico del Comune di Cagliari

Il Comune della Cagliari catalano - aragonese, nacque dal privilegio chiamato “Coeterum” del 25 agosto 1327, pur avendo come fondamento il diritto barcellonese, assunse presto una fisionomia propria. I documenti più antichi conservati nell'Archivio Storico del Comune di Cagliari risalgono proprio al periodo della dominazione catalano-aragonese. Nulla è conservato della documentazione prodotta durante il precedente dominio pisano; probabilmente il materiale archivistico andò distrutto per mano degli aragonesi quando nel 1326 si impadronirono del Castello di Cagliari sottraendolo definitivamente al controllo pisano.

Ancor prima dei pisani, durante il periodo giudicale, la città aveva un'aspetto completamente diverso: la capitale del giudicato di Cagliari era Santa Igia, che gli studi più recenti individuano nella zona di Stampace e Sant'Avendrace, protetta da una cinta muraria e dal Castello di San Michele, e dotata di un porto lagunare che si affacciava sulla Scafa (si stima che la sua popolazione si aggirasse intorno ai 10.000-15.000 abitanti).


Dalle fonti storiche si evince dunque che il quartiere portuale divenne tra il 1500 e il 1800 la parte più popolosa e vivace della città: fondato dai pisani nel XIII secolo come zona destinata ai depositi e alle abitazioni dei lavoratori portuali, al di sotto del Castel di Castro, quest'ultimo cuore politico, religioso e militare. Ma in seguito alla modernizzazione spagnola delle cinta murarie e dei bastoni (oggi non più esistenti, ad eccezione di una porzione del Bastione di Monserrato, in Viale Regina Margherita) fu inondato da una moltitudine di genti, il cui apporto fu fondamentale per l'aumento di ricchezza economica della città costiera.

3. veduta interna di Cagliari con raffigurazione a colori di persone; sullo sfondo sono riconoscibili le mura della città. Archivio Storico del Comune di Cagliari

Lo slargo principale del rione Lapola era la Piazza del Porto, davanti al molo di Sant'Elmo; la strada delle Conce e la strada dell'Osteria si sviluppavano nell'attuale Via Roma; all'interno del sobborgo la carrozzabile principale era Carrer de Barcelona, oggi Via Barcellona, oltre alle antiche strade di San Leonardo (Via Ludovico Baylle), di Moras (Via Napoli) e di Sant'Eulalia; la strada della Costa, nella parte alta del quartiere, fungeva da collegamento tra i rioni Stampace e Villanova: oggi si chiama Via Giuseppe Manno.

I discendenti dei catalani che costruirono la cittadella fortificata sul colle di Bonaria nel 1324, si stabilirono anche presso La Marina che subì, dunque, un ampliamento verso est, fino all'attuale Viale Regina Margherita.

In epoca sabauda, sotto la casa dei Savoia, la Marina era trafficata ed abitata da commercianti di origine ligure, spagnola, francese, napoletana, siciliana, livornese, tedesca, inglese. Alcune delle famiglie più importanti della città erano loro stesse di origine non sarda, come gli Amat, di discendenza catalana, ma presente da secoli nell'isola, o gli Asquer, arrivati dalla Liguria nella prima metà del 1600. Tanti altri erano giunti dall'entroterra sardo.

4. il borgo storico oggi, con i palazzi di Via Roma in primo piano che si affacciano sulla Stazione Marittima del Porto Pontile della Sanità. Al centro della Marina spicca la cupola della Chiesa di Sant'Antonio Abate, con ingresso in via Manno, affiancata da quella più piccola della Chiesa del Santo Sepolcro. Dietro di esse si staglia il Bastione del Balice, del quartiere Castello che "protegge" l'Università degli Studi di Cagliari, fondata nel 1626 col nome di "Universitas Studiorum Caralitana"; dietro di lei la Torre dell'Elefante; sull'estrema sinistra una porzione del Bastione di Santa Croce. In alto a destra, sgombere dall'offuscamento di altri edifici, la facciata e la cupola della Cattedrale di Santa Maria Assunta e Santa Cecilia.

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